Arresto cardiocircolatorio (morte cardiaca improvvisa)
Forme
I pazienti perdono rapidamente conoscenza, si afflosciano su se stessi e non respirano più. Se in una situazione di questo genere non si interviene entro pochi minuti con misure di rianimazione la persona colpita muore: ecco perché si parla anche di “morte cardiaca improvvisa”. Oggi purtroppo nove persone su dieci che subiscono un arresto cardiocircolatorio fuori dell’ospedale muoiono. La causa più frequente di arresto cardiocircolatorio è la cosiddetta fibrillazione ventricolare, che di solito è provocata da un infarto cardiaco. La fibrillazione ventricolare è un grave disturbo del ritmo cardiaco in cui i ventricoli non sono più in grado di pompare sangue nella circolazione. Normalmente la fibrillazione ventricolare si può interrompere con la fibrillazione.
Sintomi
- La persona colpita cade a terra o si accascia sulla sedia
- Nessuna reazione della persona colpita se le si parla ad alta voce e la si scuote
- Assenza di respirazione
Trattamento
- Chiami immediatamente il numero d’emergenza 144 (all’estero il numero locale).
- Mandi a prendere un defibrillatore automatico esterno (DAE).
- Inizi il massaggio cardiaco o la rianimazione cardio-polmonare.
- Accenda il defibrillatore e segua le istruzioni.
- Defibrillazione: In caso di arresto cardiaco dovuto a fibrillazione ventricolare una defibrillazione può interrompere il disturbo del ritmo cardiaco che mette in pericolo la vita. La defibrillazione può rinormalizzare il battito cardiaco, salvando così la vita al paziente.
Procedimento: si applicano degli elettrodi al torace del paziente che ha perso conoscenza e si provoca un impulso di corrente opportunamente dosato destinato a riportare in equilibrio l’attività elettrica cardiaca, per cui il cuore ricomincia a battere normalmente.
Degenza in ospedale

La defibrillazione è un intervento che può salvare la vita in una situazione d’emergenza. Per quanto tempo il paziente deve rimanere in ospedale dopo una defibrillazione praticata con successo dipende dalla sua malattia di base.
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